Il Porcino della Sila
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Il fungo Porcino, tra i più ricercati nei boschi della Sila, si raccoglie da settembre a novembre, ma soprattutto in agosto. Il porcino silano ha un inconfondibile profumo che svanisce poche ore dopo la raccolta. La Calabria, frequentata da alcuni turisti che vengono appositamente per raccogliere i porcini o degustarli nei ristoranti tipici, viene considerata come la prima regione italiana nella esportazione dei porcini.
Porcino è il nome comune di alcune specie di funghi del genere Boletus, spesso attribuito, anche come denominazione merceologica, a quattro specie di boleti (la sezione Edules del genere Boletus) facenti capo al Boletus edulis ed aventi caratteristiche morfologiche e organolettiche vagamente simili.
Il Porcino è, senza alcun dubbio, il Re dei funghi per eccellenza. Si tratta del fungo più commerciato e diffuso sul mercato nazionale, sia come prodotto fresco che secco, ed è possibile consumarlo tanto crudo come cotto.
Il Porcino si presenta con un gambo tozzo, panciuto, assottigliato verso il cappello e più grosso alla base, pieno e solido.
Nella parte superiore è rivestito da un fitto reticolo che diviene, con la maturazione del fungo, sempre più scuro. Di colore biancastro e nocciola che tende a scurire con l'età.
Il cappello emisferico da giovane, si fa convesso da adulto. A tempo umido diventa viscido, la cuticola è separabile solo nei lembi. Sotto il cappello, invece delle lamelle, troviamo i tubuli, bianchi, un po più scuri con l'invecchiamento del caproforo fino a diventare verdognoli, si separano facilmente dal gambo e dal cappello.
La carne è bianca, compatta, immutabile nel colore con l'odore caratteristico e assai gradevole, bruna o color delle viole immediatamente sotto la cuticola. Il sapore è ottimo.
HABITAT:
Nei boschi di conifere e di latifoglie in estate e in autunno, specie fra le eriche. Rari nelle estati molto calde.
E' CONFONDIBILE:
Il Porcino può essere confuso dai più inesperti con il Boletus Fellus (foto 2), immangiabile ma non velenoso, che ha i tubuli rosa e i pori rosa. Vi sono poi molte varietà ascritte alla specie Boletus, quasi tutte commestibili e di egregia qualità.
Foto 2 - Boletus Fellus
Ricordiamo il Boletus Luteus (foto 3), dotato di anello, con carne bianca-giallastra, l'odore mite e il sapore poco percettibile, comune d'autunno attorno ai pini.
Foto 3 - Boletus Luteus
Buono anche il Boletus Granulatus (foto 4) , dai pori color zolfo, con il cappello conico, comune nei boschi di latifoglie e di conifere, odore e sapore gradito.
Foto 4 - Boletus Granulatus
Da menzionare anche il Boletus Rufus (foto 5) e il Boletus Carpini (foto 6), che si somigliano molto, buoni commestibili che, durante la cottura, divengono nerastri. Infine, ricordiamo il Boletus Pinicola (foto 7), eccellente fungo dalla carne molle e delicata di buon odore e sapore.
Foto 5 - Boletus Rufus |
Foto 6 - Boletus Carpini |
Foto 7 - Boletus Pinicola |
E' un fungo che si presta a venire essiccato. Se si cuoce, l'acqua di cottura diviene olivastra.