Il Monitoraggio delle Farfalle - Workshop Nazionale
- Visite: 2466
Nuovo interessante momento di approfondimento scientifico al Parco nazionale della Sila: si svolgerà il prossimo 21 giugno a Lorica presso la sede dell'Ente il Primo Workshop Nazionale "Butterfly Monitoring Scheme Italia" per la progettazione condivisa di una rete di monitoraggio permanente delle farfalle italiane.
foto da Giuseppe Intrieri - https://intrierigiuseppe.wordpress.com/
Dalla ricerca: https://www.researchgate.net/publication/293486747_Le_farfalle_come_bioindicatori_revisione_e_casi_di_studio
Riassunto Diversi studi hanno mostrato come le farfalle diurne rispondano in tempi rapidi a cambiamenti ambientali, sia su scala di paesaggio sia a livello di micro-habitat, e come cambiamenti nella composizione delle loro comunità o nelle popolazioni di specie target rispecchino modificazioni in altre componenti della biodiversità, rendendole indicatori ottimali per diversi ecosistemi terrestri. Rispetto ad altri insetti, le farfalle sono presenti in una grande varietà di habitat, con un elevato numero di specie, e comprendono, accanto ad elementi generalisti, un buon numero di specie altamente specializzate. Sono caratterizzate dall’avere una tassonomia nota e relativamente stabile e buone sono le conoscenze di base sulla loro ecologia e biologia. Molte specie sono carismatiche e veicolano l’opinione pubblica su progetti conservazionistici o di ricerca che altrimenti sarebbero più difficilmente supportati, rappresentando così delle ottime specie bandiera. L’Italia con la sua ricca fauna occupa un posto centrale nella conservazione di questo gruppo di insetti. Nel presente lavoro viene illustrato il ruolo delle farfalle come bioindicatori nel contesto nazionale, attraverso due casi studio. Nel primo, le cenosi di lepidotteri diurni sono utilizzate per valutare l’efficacia nel medio e lungo termine di interventi di ripristino di aree degradate. Nel secondo esempio, l’analisi dettaglia dell’autoecologia di una specie in due siti collocati a quote e in aree climatiche diverse mostra come tali aree rappresentino due unità funzionali differenti, con diverso ruolo conservazionistico e problematiche gestionali. PAROLE CHIAVE: lepidotteri / bioindicazione / cambiamenti climatici / uso del suolo / ripristino ambientale Butterflies as bioindicators: review and case studies A number of studies have shown that butterflies respond quickly to environmental changes, both at a landscape scale and at a micro- habitat scale. Changes in the composition of butterfly communities or in the populations of some target species reflect changes in other components of biodiversity, making butterflies excellent indicators for various terrestrial ecosystems. Compared to other insects, butterflies are present in a wide variety of habitats, with a large number of species, and include, apart from generalists, a good number of highly specialized elements. Butterfly taxonomy is relatively stable and their ecology and biology are generally well known. Many species are charismatic and carry public opinion to conservation projects or research that would otherwise be more difficult to support. Italy, with its rich fauna, occupies a central place in the conservation of this group of insects. In the present work we demonstrate the role of butterflies as bioindicators in our national context, by focusing on two case studies. In the first of these, butterfly communities are used to evaluate the effectiveness of the medium and long-term restoration of some ecologically degraded areas. In the second example, we carry out a detailed analysis of the autoecology of a single species at two sites located at different altitudes and in separate climatic zones. We show that these areas represent different functional units and have different roles in conservation and management issues. KEY WORDS: Lepidoptera / bioindicators / climate change / land use / environmental restoration