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Una bella esperienza sportiva invernale nel caldo abbraccio della Sila

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"Vengo in Calabria da numerosi anni ed ho sempre cercato con persistenza gare su pista, non trovandone ho in alternativa utilizzato sentieri locali, spesso solo per incontrare cani di grossa taglia (ho veramente paura dei cani), e quando chiedo ai miei amici italiani dei sentieri, loro rispondono con commenti del tipo: non è sicuro andarci solo, ci sono i cinghiali.

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L'area ha così tanti sentieri che sembrano incredibili ed ho visto con interesse che le piste per mountain bike sono aumentate nei dintorni di Belmonte Calabro, spero quindi aumenteranno anche le piste per trial running. Inoltre dalle prime volte sono venuta qui ho notato un aumento di sentieri e piste in fase di sviluppo, tra cui i camini di San Francesco di Paola, che se non fosse per il suo isolamento, sarebbe perfetto per correre. Ho provato senza successo a trovare club di corsa locali.

Immaginate quindi il mio eccitamento quando mi sono imbattuto in un articolo riguardo una trial race nelle montagne della Sila. Scritto da un calabrese che vive a Napoli e che ha fatto la gara: : www.calabriaconatto.it/en/trail-running-storia-di-sport-e-passione.

Faccio trial running da circa 6 anni, ho iniziato poco prima del mio cinquantesimo compleanno ed in poco tempo sono riuscita ad ampliare le mie distanze in tale modo da includere gare multi-stage ed ultra gare sia nel Regno Unito che nel mondo. La mia prima gara in Italia fu la Amalfi-Positano ultra trial. Nel 2018 mi sono unito ad un piccolo gruppo di corridori per fare la AVP501, una gara non stop da Pennabilli a Berceto con un elevazione superiore ai 30000, che sfortunatamente fu fermata dopo soli 268km, ma fu un esperienza incredibile che si spera verrà organizzata nuovamente tra poco. Anche se il mio italiano non è dei migliori mi piace l'ulteriore sfida di correre in altri paesi su piste e sentieri, che senza la sicurezza di una gara organizzata mi sentirei vulnerabile a fare sola.

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La Sila3Vette mi ha offerto un esperienza completamente nuova, in primis offriva delle differenti distanze, ma inoltre c’erano anche più opzioni riguardanti il come fare la gara: footing, ski o fatbike e la gara includeva anche dog-endurance. Però odio veramente il freddo, ho corso con successo la 55 miglia Cheviot Goat Ultra in precedenza a Dicembre con venti a 80mph e temperature gelate. E’ famosa per essere una delle ultra race invernali più brutali della Gran Bretagna, ho sofferto col freddo della notte soprattutto sulle mani. Ma la descrizione della Sila3Vette come la corsa sulla neve più a sud d’Europa mi ha incuriosito. Ho contattato il direttore di gara Giuseppe Guzzo, che rispose subito, decisi di registrarmi alla corsa di 40 chilometri, essendo che non avevo mai corso nessuna distanza nella neve. Ero impreparata in termini di equipaggiamento per correre nelle fredde montagne, ma per fortuna alla sede centrale della gara a Camigliatello Silano c’è un eccellente negozio chiamato ‘In Altipiani’ che fu veramente d’aiuto ed avevano tutto ciò che mi serviva. Feci il mio primo acquisto di scarpe da trial “La Sportiva” anche se ebbi solo un breve periodo di tempo per abituarmici prima della gara.

 

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Con l'avvicinarsi del giorno della gara ci fu una pesante nevicata, non avevo la minima idea se ciò fosse buono o meno. La registrazione e il briefing pre-gara furono difficili per me visto che la mia comprensione dell’italiano non è dei migliori ed inoltre il mio livello d’ansia continuava a salire perché ero preoccupata mi stessi perdendo informazioni importanti riguardo la gara e la sicurezza. Qualcuno mi parlò in inglese dopo il briefing per assicurarsi avessi sufficienti informazioni.

Dopo un commovente omaggio a Antonio De Rasis a cui è stata dedicata la gara, la gara cominciò alle 19:30 sotto i fuochi d’artificio e la bellissima musica di un violinista, iniziammo subito a salire su per la montagna innevata. Sia la gara da 40 e 80 km iniziarono insieme con davanti le fat bikes. In totale ci furono 60 corritori che completarono le gare, ma non so in quanti iniziarono. Il tempo limite per la gara di 40 km era di 10 ore, ma fu poi esteso a 14 per le condizioni della neve.

 

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L’itinerario rimase coperto di neve per la maggior parte del percorso, il ché fu un’esperienza completamente nuova per me e non sapevo se utilizzare i ramponi o meno. Decisi di non usarli, visto che altri corritori non li stavano usando. Ho inoltre notato che molti corritori non stavano utilizzando scarpe da neve, quindi mi sentii di aver fatto una buona scelta non noleggiandoli.

Il percorso era ben segnato, inoltre avevo il tragitto segnato sul GPS del mio orologio. Ci furono un paio di volte in cui ero confusa, ma il percorso era anche marcato dalle impronta sulla neve. Il tempo passò relativamente veloce, con 3 checkpoint. Non ero sicura ci sarebbe stato cibo e bevande ai checkpoint, ma me ne ero portato abbastanza con me, mi serviva soltanto l’acqua. I volontari furono veramente amichevoli. Inizialmente, fino al primo checkpoint rimasi con un gruppo di altri corridori, ma dopodiché ci furono dei lunghi periodi in cui corsi completamente da sola e l’unica luce era quella della Luna. Questi furono dei momenti magici, in cui le luci della Luna piena riflettevano scintillanti come diamanti sulla neve. Non penso che le condizioni potessero essere migliori. Non ero spaventata perché avevo con me un localizzatore, inoltre ho veramente apprezzato la pace e la tranquillità, non ho sentito nessun lupo! Comunque sia il passo era molto lento, ed era difficile prendere un buon ritmo e la neve era imprevedibile, con pietre e bastoni nascosti sotto la sua superficie. Fui veramente felice di aver portato con me bastoni da passeggio e ghette da neve. Per fare 40km impiegai un tempo molto lungo, quindi sentii di aver fatto una scelta sensata. Io amerei rifare il percorso di giorno, per poter veramente apprezzare la bellezza e i paesaggi del percorso. Fortunatamente non soffrì il freddo, ma ho notato deve aver fatto molto freddo perché la mia bibita ed il mio snack erano completamente congelati. Tutto il mio equipaggiamento funziono egregiamente e sono ora innamorata delle mie scarpe “La Sportiva”.

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Dopo circa 9 ore e 20 minuti, terminai la gara alle 5:20 e fui sorpresa dal fatto che ero la prima femmina ad aver concluso il percorso.

Sila3Vette mi parve molto più di una gara, a me sembro un evento, una celebrazione dell’area e delle montagne che continuò per tutto il weekend. L’amica che mi accompagnò in Sila e che mi supportò durante la gara disse di sentirsi accolta dalle persone del paese (specialmente Vittorio al The Sila Hotel che ha accettato la partenza sua e di altri coinvolti nella gara nelle prime ore del mattino, per dirigersi al traguardo). Sono decisamente interessata nel fare il tragitto più lungo in futuro, ma dovrei essere meglio preparata, per accertarmi di aver capito bene la logistica, le strade e il tragitto da percorrere.

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Il mio italiano e molto mediocre, ma ci sono riuscito abbastanza bene. La gara ha tanto da offrire, sarebbe grandioso vedere competere anche altri corridori stranieri e per fare in modo che ciò avvenga sarebbe ottimo avere più informazioni in inglese.

Un ringraziamento agli organizzatori Pippo e Mara, ha tutto il loro team, ha tutti i volontari ed agli altri corridori che lo hanno reso un evento memorabile e un’avventura incredibile. E’ chiaro che un sacco di sforzo e lavoro vanno nel organizzare un evento così di successo e merita di avere più riconoscimenti e più concorrenti. Spero di rivedervi in futuro e spero che la Calabria utilizzi meglio le sue meravigliose risorse naturali e ospiti altre gare di trail in futuro".

 

 

SILA3VETTE RECENSIONE GARA

40 KM IL 7 FEBBRAIO 2020

 

Jane Williams

Tradotto da: Flash Traduzioni  https://lucavadacchino.wixsite.com/website